Nasce ASSINTER, l’Associazione tra le società regionali di informatica per l’innovazione sul territorio
A dar vita all’Associazione sono state alcune delle maggiori aziende del sistema dell’innovazione tecnologica regionale a capitale interamente pubblico operanti nel settore dell’informatica secondo il modello dell’“in house providing”: CSI-Piemonte, LAit Lazio Innovazione Tecnologica, Lepida, Lombardia Informatica, Sardegna.it e Webred S.p.A.
Ne salutano positivamente la costituzione altre importanti realtà del panorama informatico pubblico, che stanno valutando la possibilità di aderirvi in tempi rapidi. Fra queste: Datasiel, Informatica Trentina e Inva S.p.A.
Un obiettivo che l’Associazione intende perseguire attraverso una costante attività di relazione con le parti più innovative del panorama ICT, con le Istituzioni e con i maggiori attori dell’Innovazione italiani. Dando il proprio contributo alla definizione delle condizioni necessarie, o quantomeno sufficienti, a una maggior interazione tra le parti e una maggiore comprensione dell’operato delle aziende da parte dell’opinione pubblica.
L’Associazione, che ha sede in Roma, è senza scopo di lucro e opererà in stretto raccordo con il “Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, geografici e statistici” (CISIS), organismo di tutte le Regioni italiane, e in particolare con il “Comitato Permanente Sistemi Informatici” (CPSI) che ne costituisce un’articolazione organizzativa, sostenendo la realizzazione delle loro iniziative.
«Le società regionali di informatica – spiega Renzo Rovaris, Direttore Generale del CSI-Piemonte – sono il principale fattore di aggregazione e qualificazione della domanda pubblica regionale e locale. Grazie a loro, i progetti pubblici possono coinvolgere le aziende private in una logica non frammentata, creando spazio anche per le imprese medio-piccole di ogni territorio. La nostra Associazione avrà proprio il compito di valorizzare questo ruolo, favorendo il dialogo fra le parti e contribuendo a sfatare alcuni luoghi comuni sull’operato delle imprese pubbliche, troppo spesso dipinte ingiustamente come ostacolo al mercato privato».
Prossimi passi dell’Associazione saranno l’ampliamento della propria base associativa (ad aziende, Enti, organizzazioni, raggruppamenti e consorzi il cui capitale sia detenuto totalmente da soggetti pubblici secondo il modello “in house providing”), lo svolgimento dell’assemblea dei soci e l’avvio di tavoli di lavoro per la definizione delle prime iniziative comuni, tenendo conto delle esigenze dei diversi settori e dei contesti specifici.
Torino, 13 maggio 2008
Maurizio Gomboli – Ufficio Stampa CSI-Piemonte
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